CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2023

Come leggere una mappa e non perdersi

“Stasera voglio essere io”: questa è la litania con cui gli studenti dell’IIS Assteas di Buccino(SA), protagonisti del laboratorio di Carlo Rossella in Come leggere una mappa e non perdersi, dal buio della platea hanno conquistato il palco.

Recensione di Paola Calvano

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Chiedete e vi sarà dato

All’ingresso in sala, il sipario è aperto, ad indicare che non c’è confine tra la realtà del pubblico e ciò che avviene sulla scena; con il palcoscenico manifestamente privo di scenografia e oggetti di scena.

Recensione di Maria Balivo

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Caro pubblico, noi abbiamo bisogno di parlare

La scena è minimalista, riempita solo da una sedia rossa posta al centro del palco; ci pensano i ragazzi, vestiti ognuno con una t-shirt di colore diverso, a riempire lo spazio.

Recensione di Antonio Setola

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L’oscuro rovescio delle cose

Estratto dai testi di Tommaso Landolfi, “L’oscuro rovescio delle cose”, andato in scena al teatro Trianon Viviani, è un monologo sull’intimità mentale dell’autore, caratterizzato spesso dal gioco in tutte le sue accezioni, e di cui è affascinato e vittima allo stesso tempo.

Recensione di Vincenzo Giugliano

 

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Clitennestra

Su una scena fatta di oggetti di casa e cimiteriali, sulla quale i presenti si muovono con aria spettrale, senza permettere di capire a chi guarda chi è morto e chi vivo, armati di torce come a voler illuminare una realtà inaccessibile e insondabile, appare e interrompe subito il tetro silenzio, Clitennestra.

Recensione di Laura G. Granata

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Il nostro martello è in mano a mia figlia

Un monito campeggia al centro del palcoscenico, “WHAT’S DONE CAN’T BE UNDONE”, mentre una ragazza appare alle spalle della platea e inizia a raccontare una storia. Così ha inizio “Il nostro martello è in mano a mia figlia”, dalla penna dello sceneggiatore e drammaturgo statunitense Brian Watkins, nella versione proposta da Martina Glenda.

Recensione di Carlo Frigenti

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Il progetto Osservatorio Scuole

In collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e la Regione Campania, nell’ambito del progetto Orientalife – la scuola orienta per la vita. Progetto a cura di Nadia Baldi.

Recensione di Paola Calvano

 

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I Promessi Sposi alla prova

I classici sono classici perché hanno ancora qualcosa da dirci, a patto di saperli interrogare, o meglio, saper metterli alla prova. È quello che compie Andrée Ruth Shammah, con I promessi sposi alla prova, che attraverso il testo di Testori, tenta di interpellare ancora una volta il lascito, critico, morale, simbolico manzoniano per consentirgli di dire quello che ancora ha da dirci.

Recensione di Antonio Setola

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Caro pubblico, noi abbiamo bisogno di parlare

Lo spettatore ha l’impressione di trovarsi di fronte a confessioni e confidenze che i giovani attori protagonisti vogliono esprimere: in fondo, ciò che chiedono agli adulti è la possibilità di essere ascoltati ed accolti in una delicata fase della loro crescita, quella relativa alla scoperta della sfera sentimentale e sessuale.

Recensione di Maria Carmela Maione

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Tossine nel cuore

Julia Ituma è la pallavolista 18enne della Igor Volley Novara, lanciatasi dal sesto piano di un hotel di Istanbul nell’aprile del 2023, dopo avere perso con la propria squadra la partita di ritorno della semifinale di Champions League.

Recensione di Paola Calvano

 

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Il rito

Arte e legge. Un binomio all’apparenza antitetico, e tuttavia in costante dialogo: da una parte un mezzo creativo ed espressivo; dall’altra il principio regolatore per eccellenza. “Il rito”, adattamento teatrale di Alfonso Postiglione dell’omonimo film di Ingmar Bergman, espone proprio il conflitto tra l’espressione artistica e la legislatura che, attraverso la censura, impone ad essa dei limiti.

Recensione di Carlo Frigenti

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Uccellini di Scampia

Lo spettacolo “Uccellini di Scampia”, della Kaotikateatro, ci restituisce un teatro di evocazione, tra lirica e dialetto, tra innalzamenti poetici e asprezze dialettali. Le parole proferite durante tutta la messa in scena rimandano al microcosmo antropologico di Napoli-nord, contornate da excursus etimologici che indagano le radici di quei significati.

Recensione di Antonio Setola

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Fuoco su Napoli

Su un palco spoglio, illuminato solo da qualche fila di luci fioche, c’é Diego Ventre, protagonista del romanzo di Ruggero Cappuccio, Fuoco Su Napoli, cui la rielaborazione drammaturgica si è ispirata. Ventre è un noto avvocato napoletano, amico di politici e camorristi, ed è l’unico a conoscere dell’imminente esplosione dei Campi Flegrei che tra pochi giorni distruggerà Napoli.

Recensione di Paola Calvano

 

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Un borghese piccolo piccolo

Lo spettacolo” Un borghese piccolo piccolo” tratto dal romanzo omonimo di Vincenzo Cerami, già portato al cinema nel 1977 per la regia di Mario Monicelli e l’interpretazione di Alberto Sordi con gran successo di critica e di pubblico, è qui portato in scena dal regista Roberto Quagliano con protagonista Massimo Dapporto.

Recensione di Marco Scudieri

 

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Napoleone. La morte di Dio

Napoleone è morto, e un figlio piange suo padre come se fosse l’imperatore. I riflettori sono per Lei, la morte, leggibile a centro titolo, e resa su un duplice piano narrativo e temporale. Lino Guanciale, nelle vesti del figlio, rievoca l’evento trascritto in un libretto da un allora giovane Victor Hugo, che assiste, nella capitale francese, al rientro della salma dell’ormai innocuo imperatore, vent’anni dopo la sua morte.

Recensione di Antonella Maione

 

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Bohéme

Elementi di attualizzazione in un impianto ottocentesco e trasfigurazione in favola rendono atemporale la storia de La bohéme di Puccini raccontata dalla regista Emma DANTE al San Carlo di Napoli. In una ambientazione tutta in esterni- non una soffitta ma i tetti di Parigi di un condominio, per la scenografia suggestiva di Carmine Maringola – la vita irrompe frenetica e brulicante trascinando in una festosa allegria i bohemiens.

Recensione di Sabrina Trentin

 

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