di Antonio Setola

CARO PUBBLICO, NOI ABBIAMO BISOGNO DI PARLARE

Lo spettacolo "Caro pubblico, noi abbiamo bisogno di parlare", nato dal laboratorio teatrale tenuto dal drammaturgo e regista rumeno Alexandru Gorghe, in seno a Quartieri di Vita 2022, strutturato intorno alla tecnica del process drama, sembra prometterci potenzialità inespresse, ma già ravvisabili dal lavoro dei ragazzi, dall’autenticità sentita della loro recitazione. Leitmotiv dominante è il corpo. Gli adolescenti più di tutti mentre tentano di diventar grandi sentono carnalmente il dramma di avere un corpo; il dramma di esserci. Ognuno dei giovani performer ha scritto il proprio pezzo drammatizzando la dimensione più intima del proprio vissuto di adolescente: sembra perciò che ognuno dei ragazzi in scena stia interpretando anzitutto e per lo più sé stesso.

La scena è minimalista, riempita solo da una sedia rossa posta al centro del palco; ci pensano i ragazzi, vestiti ognuno con una t-shirt di colore diverso, a riempire lo spazio, attraverso una polifonia cromatica ed esistenziale. I ragazzi sul palco ballano, si baciano, si confessano; hanno qualcosa da dire. Ma gli adulti sono disposti ad ascoltare? Quei corpi che si muovono sulla scena non sembrano più collocabili ormai entro schemi culturali ancora incapaci di contenere quella complessità e bellezza, cui i ragazzi hanno tentato di dare voce. Inevitabilmente siamo difronte ad una performance amatoriale, sebbene piacevolissima; e tuttavia si scorge ad ogni battuta, azione, silenzio qualcosa che potrebbe essere, qualcosa che sarà.