Romanzo criminale tra letteratura e cinema

Si è tenuto lunedì 14 giugno, su piattaforma Teams, il seminario 'Progetto estetico ed orizzonte etico nella finzionalizzazione del fenomeno malavitosoIl caso Romanzo Criminale' con l'intervento di Riccardo Donati dell'Università degli Studi di Salerno. L'incontro rientra nell'ambito delle attività del Master di II livello in Drammaturgia e cinematografia e sarà introdotto da Vincenzo Caputo, docente e membro del Consiglio Scientifico del Master.
Con questo seminario si è voluto riflettere sul rapporto tra realtà e finzione tra teatro, cinema e televisione, puntando in particolar modo l'attenzione sul fortunato Romanzo criminale di Giancarlo De Cataldo (2002), dal quale sono stati tratti un film e una serie di grande successo.
«Quali sono esattamente le modalità impiegate – sottolinea Donati –, quali le strategie perseguite dal giudice tarantino per creare il "suo" romanzo, trasformando eventi e figure reali in personaggi compiutamente finzionali di un romanzo noir ampiamente integrato nelle logiche del genere? L'analisi del testo potrà aiutarci a formulare qualche ipotesi in tal senso, ipotesi utili ad approfondire il dibattito intorno all'operazione compiuta da De Cataldo non solo con il romanzo ma anche con il noto film omonimo, di cui lui stesso ha  firmato la sceneggiatura insieme a Stefano Rulli, Sandro Petraglia e Michele Placido».
Il seminario si inserisce in una serie di incontri dedicati alle rappresentazioni del male tra teatro e cinema. «Vogliamo – dichiara Caputo – ragionare sui rischi che ogni artista deve assumere, nel momento in cui decide di trasformare in narrazione letteraria storie, eventi e aneddoti legati alla malavita. Il superamento di questi rischi avviene attraverso modalità spesso diversissime, le quali sono al centro del nostro interesse».

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